Descrizione
La chiesa sorge ai piedi della collina di Castello, nell'area in cui si era sviluppato l'insediamento urbano in epoca romana. La prima testimonianza documentaria è datata 1049, probabilmente l'anno della sua costruzione. La chiesa originaria, dedicata a San Damiano, fu ampliata fra XI e XII secolo e a quel momento risalgono i muri perimetrali e la zona absidale. Al XII secolo datano anche la torre nolare ottagonale e il portale di ingresso, il cui architrave è ottenuto con un marmo romano antico di reimpiego in seguito decorato con tessere lapidee policrome. Nel 1296 Enrico Mallone e Nicolò Spinola, di ritorno da Costantinopoli, fecero dono alla chiesa delle reliquie di san Damiano, martire in Cilicia (regione dell’attuale Turchia) nel 287 insieme al fratello Cosma. A partire da quell'anno, nei documenti relativi alla chiesa compare la doppia intitolazione ai santi Cosma e Damiano. Nel 1476 la corporazione dei chirurghi e barbieri di cui i due santi erano i patroni, fece realizzare nella chiesa il sepolcro comune tuttora esistente. A causa del bombardamento navale francese del 1684 fu distrutto il tetto a capriate lignee, sostituito con una nuova copertura con volte a crociera in muratura. Le parti dell'edificio più antiche sono in pietre di Promontorio, mentre le strutture posteriori sono in laterizio. La facciata a capanna presenta in basso un basamento nel quale sono ricavate tre tombe ad arcosolio con arcate a tutto sesto, databili al XII secolo, ed una con arco a sesto acuto retto da colonnine gotiche, con paramento a bande bianche e nere. Tra le opere pittoriche più rilevanti Ester e Assuero di Bernardo Castello (XVI secolo) e la Madonna col Bambino e i santi Cosma e Damiano che guariscono i malati di Gioacchino Assereto (XVII secolo). Altri dipinti sono il Transito di san Giuseppe, attribuito a Giovanni Andrea De Ferrari (XVII secolo)[1][2] e la Madonna del Soccorso, attribuita a Barnaba da Modena (XIV secolo). La chiesa affaccia su una piccola e animata piazzetta, nella bella stagione disseminata di tavolini dei locali circostanti.