Museo di Sant'Agostino

Piazza di Sarzano, 35, Genova, GE, Italia (0)

Descrizione

Il Museo è accolto in un complesso conventuale agostiniano le cui origini risalgono al XIII secolo. Ne fa parte anche la chiesa, l’unica delle grandi chiese duecentesche genovesi integralmente conservata nel suo aspetto gotico, demanializzata dal governo napoleonico nel 1797. L’antico complesso di Sant’Agostino, fu restaurato e adibito a “Museo di Architettura e Scultura” ad opera di Orlando Grosso negli anni Trenta del Novecento ma nel 1940 fu chiuso per gli eventi bellici. Dopo un complesso iter progettuale, dal 1977 ad opera di Franco Albini, Franca Helg e Antonio Piva furono avviati i lavori di ricostruzione dei due chiostri, uno tardomedievale di pianta triangolare e uno quadrangolare seicentesco, che erano stati pressoché distrutti durante la guerra. Albini, uno dei grandi innovatori della museografia italiana e internazionale, già responsabile dei magnifici progetti genovesi di Palazzo Rosso e Bianco e del Museo del Tesoro della Cattedrale, delineò una costruzione razionalista, rigorosa ed essenziale. Caratteristico del suo operare era il ricorso a materiali costruttivi contemporanei ma riconnessi alla storia della città: si spiegano così le enormi travature in acciaio, concettualmente legate alla città capitale della siderurgia italiana, ma anche il marmo e l’ardesia che caratterizzano la Genova antica. Il Museo di Sant’Agostino è il principale museo di scultura della Liguria, l’unico che consenta al visitatore di compiere un percorso completo nel mondo della scultura genovese dall’alto Medioevo all’età moderna, con alcune digressioni verso l’ambito culturale francese, romano, lombardo, toscano. Le sue collezioni sono ricche anche di affreschi staccati e di opere di pittura monumentale. Nel 2009 è stata inaugurata la Sezione di pittura e nel 2010 la Sezione di ceramica. Molti degli oggetti conservati provengono dai principali edifici che sono scomparsi nel corso dei secoli, pertanto la visita del Museo rimanda a spazi e strutture non più esistenti ma che sono stati fondamentali per la storia e la cultura genovesi. Fra le molte opere esposte spiccano i resti del “Monumento funebre di Margherita di Brabante” di Giovanni Pisano, la “Madonna con il Bambino” di Barnaba da Modena e il “Ratto di Elena” e la “Madonna Carrega” di Pierre Puget.

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