Descrizione
Il tesoro della cattedrale di San Lorenzo iniziò a formarsi come raccolta di oggetti già dal XII secolo e nei secoli successivi si incrementò grazie a donazioni ufficiali e private, contributi di Stato e di devozione, bottini di guerra. Il tesoro divenne un museo pubblico e visitabile nel 1892, in occasione del quarto centenario della scoperta dell'America, quando si decise di dare a questo prezioso patrimonio una sistemazione stabile. Nel secondo dopoguerra, si ricavarono alle spalle della cattedrale, ambienti sotterranei nuovi, destinati specificamente ad accogliere il nuovo museo. Inaugurato dal cardinale Giuseppe Siri nel 1956, il Museo del Tesoro fu progettato dall’architetto Franco Albini con la collaborazione di Franca Helg. La scelta e la disposizione dei pezzi fu curata da Caterina Marcenaro, allora direttrice dei musei civici. Gli ambienti sotterranei, immersi in penombra, richiamano le costruzioni a thòlos del mondo miceneo. Blocchi di pietra nera di Promontorio rivestono pavimenti e pareti, mentre il vetrocemento e il cemento armato costituiscono le coperture dei vari ambienti. Fu subito salutato come una delle realizzazioni più innovative e felici della museografia contemporanea e ancora oggi colpisce il visitatore per il fascino combinato della collocazione e della qualità architettonica degli spazi e per il valore storico, artistico e cultuale dei materiali preziosi che vi sono conservati, valorizzati da una suggestiva illuminazione. Il museo raccoglie circa cinquanta oggetti che si ricollegano, per origine, funzione a tre filoni: il nesso stretto fra istituzioni politiche cittadine e Cattedrale; il culto speciale riservato a san Giovanni Battista quale patrono civico; le necessità del culto e della celebrazione, assicurate dal Capitolo dei Canonici. Il pezzo esposto più importante e noto è senz’altro il “Sacro Catino”, giunto a Genova nel XII secolo e ritenuto una reliquia dell’Ultima Cena. Segue la “Croce degli Zaccaria”, un reliquiario capolavoro di oreficeria bizantina che custodisce un frammento della Croce di Cristo, utilizzata dagli arcivescovi genovesi per la benedizione del doge durante le elezioni. Notevoli anche l’“Arca del Barbarossa” (XII secolo) e l’“Arca processionale per le reliquie del Battista” (XV secolo), magnifiche opere di oreficeria. Fra le molte opere spicca, infine, il “Piatto di San Giovanni”: realizzato in calcedonio, è un’ opera di età imperiale antica e la tradizione vuole che abbia accolto la testa del Battista.