Descrizione
Nel 1867 Giacomo Doria donò al Comune le proprie collezioni affinché si istituisse un museo civico di storia naturale. Pochi anni prima era stato preceduto dalle donazioni di Lorenzo Pareto e del Principe Odone di Savoia. La sede prescelta fu Villetta Di Negro, nella quale si costituì ben presto anche una biblioteca specializzata. Negli anni giunsero al museo numerose donazioni, frutto di raccolte effettuate da viaggiatori in tutto il mondo. Il Doria stesso, presidente della Società Geografica Italiana dal 1891 al 1900, fu promotore e organizzatore di numerose spedizioni in Asia, in America latina e in Africa. Raffaello Gestro, suo stretto collaboratore, in quegli anni visitò i più importanti musei naturalistici d’Europa con lo scopo di progettare una nuova sede genovese. Nel 1905 fu bandito il concorso, vinto dall’ingegnere Clodoveo Cordoni e nel 1912 il nuovo museo fu aperto al pubblico. Il Doria, gravemente malato, non poté partecipare all’inaugurazione e morì l’anno seguente. Due mesi dopo la sua scomparsa, il Consiglio Comunale decise di intitolargli il nuovo museo. Con oltre 4.500.000 esemplari, le collezioni, di alto valore scientifico, sono soprattutto zoologiche, ma non mancano raccolte botaniche, di minerali, rocce e fossili. Meritano particolare menzione la collezione ornitologica, la collezione di Mammiferi, il salone dedicato alla Paleontologia e, soprattutto, la collezione entomologica, ancora oggi la più grande d’Italia. Le preziose collezioni sono tuttora studiate da specialisti di tutto il mondo. La vita scientifica del Museo comunque, non si manifesta soltanto nella ricerca, ma anche nella corretta conservazione delle collezioni, nel loro continuo incremento, riordinamento, classificazione e catalogazione. Al piano terra dell’edificio è situato un ampio salone in cui vengono ospitate le frequenti mostre promosse dal Museo, spesso in collaborazione con altri enti. Queste mostre sono solitamente affiancate da cicli di conferenze, dibattiti, convegni e proiezioni di filmati naturalistici. Infine, grande punto di forza del museo è l’attività didattica e divulgativa per lo sviluppo di una cultura scientifica nelle nuove generazioni.
