Descrizione
L’attuale Battistero di San Giovanni molto probabilmente sorge sulla sede della chiesa di Santa Maria in Corte, cappella collegata al palazzo del Gastaldo longobardo. Già ai primi del XII secolo è documentato un battistero di S. Giovanni antistante la Cattedrale, dove secondo la tradizione, fu proprio poco dopo la metà di quel secolo che vi trovò sepoltura il vescovo Atto, cui Pistoia deve l'introduzione dell'importante culto per S. Jacopo. Nonostante non se ne conosca l'originaria struttura, il battistero, come vuole la più diffusa tipologia di tali edifici, ebbe presumibilmente una pianta centrale e il centro occupato dalla vasca battesimale. Quella che ancora oggi possiamo ammirare nella sua intatta bellezza è stata realizzata da Lanfranco di Como nel 1226, come testimoniano la firma e la data posti all’interno della vasca. Nel 1303 il Comune decide di realizzare un nuovo battistero ma è solo nel 1339 che viene affidata l’esecuzione del rivestimento marmoreo a Cellino di Nese, capomastro del Battistero e del Camposanto di Pisa, che realizza una particolare interpretazione del romanico pistoiese. Particolare è la decorazione del portale centrale, con un gruppo scultoreo che occupa la lunetta attribuito alla scuola di Giovanni d’Agostino, e un timpano triangolare con rosone traforato al centro. L’impianto del battistero è quello tipico dell’epoca a base ottagonale, e si conclude con una copertura piramidale terminata nel 1357, sormontata da un una lanterna che ripete in pianta la forma geometrica. L’interno risulta dominato dalla vasca quadrangolare al centro, dove avveniva sia il battesimo degli adulti che probabilmente dei bambini nelle quattro vaschette circolari poste negli angoli. Di epoca Seicentesca l’altare posto nella scarsella e proveniente dalla Chiesa della Madonna dell’Umiltà; altra opera non originaria è il Cristo benedicente di Andrea Vaccà, scultore che aveva nascosto con interventi tardo-barocchi il fonte battesimale, riportato alla condizione iniziale dai pesanti interventi di restauro di metà ‘900.