Fontana dei Quattro Continenti

Piazza Unità d'Italia, Trieste, TS, Italia (0)

Fontana dei Quattro Continenti

Uno dei più caratteristici ed antichi elementi dell’odierna Piazza Unità d’Italia, già piazza San Pietro e Piazza Grande, è la Fontana dei Quattro Continenti, opera del bergamasco Giovanni Battista Mazzoleni.
Fu costruita tra il 1751 e il 1754 quale principale sbocco cittadino dell’acquedotto voluto dall’imperatrice Maria Teresa e realizzato coi proventi del dazio sul pesce. Coeve e col medesimo scopo, furono erette anche la Fontana del Giovanin di Piazza Ponterosso nel 1753 e la Fontana del Nettuno di piazza della Borsa nel 1755.
Intento delle autorità era quello di comunicare l’idea di una florida città commerciale, la cui fortuna si doveva alla concessione del Porto Franco da parte di Carlo VI e alle politiche di sviluppo messe in atto da Maria Teresa d’Austria.
Su quest’opera si accesero animate discussioni, sia per il suo aspetto, ritenuto un "rozzo ammasso indecoroso di pietre", sia per lo stato di abbandono in cui fu più volte lasciata. Il Consiglio Comunale ne deliberò la demolizione il 29 maggio 1925, questa fu evitata solo grazie alla strenua difesa del monumento da parte dei maggiori artisti triestini dell’epoca. L’anno successivo un importante intervento di restauro fu affidato allo scultore Marcello Mascherini.
Nel settembre 1938 (in occasione del Comizio che Benito Mussolini avrebbe condotto annunciando la promulgazione delle leggi razziali) la fontana venne completamente smontata e le sue pietre furono ricoverate nel Civico Orto Lapidario di San Giusto.
La fontana fu rimontata, in una posizione decentrata rispetto a quella originaria, solo nel 1970, grazie all’interessamento del pittore Cesare Sofianopulo. Il 10 ottobre 2000 il riallestimento dell’intera piazza ha premesso di ricollocare la fontana in asse con il palazzo municipale, ovvero nella sua primigenia posizione.

Descrizione

In cima ad una sorta di piramide, volteggia una figura alata che annuncia al mondo la fama di Trieste, città-emporio dalla vocazione commerciale, cui alludono casse, botti, balle di cotone e cordami presenti.
Ai quattro angoli della vasca sono presenti quattro statue che simboleggiano i continenti allora conosciuti (Europa, Asia, America ed Africa).
Tra i continenti si scorgono delle figure distese, allegorie dei principali fiumi in essi presenti (Danubio, Gange, Missisipi e Nilo presentato con il capo velato perché allora ne erano sconosciute le fonti). Questi, da alcune otri, riversano dell’acqua
nelle conchiglie sottostanti. Al di sotto delle conchiglie vi sono alcuni delfini, dalle cui bocche l’acqua sgorgava nelle capienti vasche mistilinee.
Nell'ideare quest'opera si dovette risolvere il problema dell'inserimento della fontana in una piazza di piccole dimensioni ad andamento rettangolare fortemente allungato e circondata da realtà architettoniche stilisticamente diverse: al linguaggio magniloquente caratteristico del barocco italiano e francese, fu preferito il barocco inglese.

Curiosità

Diversi atti vandalici hanno interessato il monumento nel corso degli anni causando danni alle braccia delle statue dell’America e dell’Asia e alla testa dell’Africa (che fu staccata completamente, e danneggiata ma fortunatamente lasciata in situ la notte del 15 maggio 2008). L'ultimo episodio, il più grave, ha avuto luogo nell'ottobre del 2015 quando un uomo affetto da problemi psichici si è arrampicato sul monumento e lo ha compito in più punti danneggiando in particolar modo la figura dell'angelo.

Il monumento è stato protagonista di liete celebrazioni, quali l’inaugurazione del Lazzaretto nuovo di Santa Teresa, in occasione del quale, il 30 luglio 1769, il meccanismo di erogazione dell’acqua fu modificato affinché dalla fontana zampillassero vino rosso e vino bianco.

Telefono


Website