Museo del Mare
Nel 1888 veniva fondata a Trieste la Società Austriaca di Pesca e di Piscicultura Marina, atta a promuovere l'esercizio della pesca lungo le coste dell'alto Adriatico, e nel 1904 la Società istituì un Museo della pesca per promuovere la diffusione di quest'arte e di ricerche scientifiche e pratiche nel campo.
Facendo seguito alle molte mostre nazionali ed internazionali relative alla produzione industriale ed artistica già tenutesi a Londra, Parigi, Napoli, Vienna e Trieste, nel 1910 si svolse a Capodistria la Prima Esposizione Provinciale Istriana in cui spiccava una Sezione marittima, che riscosse tanto successo da indurre a promuovere una struttura permanente di questo tipo, che riunisse il materiale disponibile - dopo la chiusura della mostra - unitamente alle collezioni relative alla pesca. Così nell'ottobre del 1911 si costituì a Trieste l'Esposizione Marittima Permanente, di fatto il nucleo di partenza del futuro Museo del Mare: il materiale disponibile venne raccolto in via Sanità n. 7, ora via Diaz, e l'Esposizione fu inaugurata il 4 novembre. Dopo vari trasferimenti i diversi cimeli, sempre più numerosi - grazie anche al contributo dell'I.R. Accademia di Commercio e Nautica - vennero affidati nel 1932 alla Società Adriatica di Scienze Naturali che li custodì fino al 1968, per entrare poi a far parte delle collezioni dei Civici Musei ed essere definitivamente collocati e visibili al pubblico, dal 1972, nell'attuale sede di Campo Marzio n.5, all'interno dell'antica palazzina costruita nel 1721 per essere adibita a Lazzaretto, poi a sede dell'Arsenale di Artiglieria della Marina e quindi usata come caserma.
Le sale del museo
L'esposizione attuale si avvale di grandi vetrine centrali e bacheche laterali in cui sono esposti i vari cimeli corredatI da grandi pannelli didattici esplicativi per le diverse varietà dei temi trattati.
Della cultura marinara triestina è fondamentale l'esposizione degli strumenti navali appartenenti alla Scuola Nautica di Trieste, la cui fondazione risale al 1753. Dal 1825 al 1829, la città fu testimone dei primi tentativi di Josef Ressel, con la nave "Civetta", per l'impiego della propulsione ad elica, che l'inventore aveva brevettato il 28 febbraio 1826 e il 3 aprile 1827. A questo personaggio non troppo noto ed all'evoluzione delle prime eliche, che hanno portato alla trasformazione della propulsione navale, è dedicato un ampio spazio espositivo.
Un'altra sala del piano terra del museo ricorda invece Guglielmo Marconi e la sua opera; qui sono esposti il modello della sua nave-laboratorio, la famosa "Elettra", che è stata demolita a Trieste in Arsenale e la cui sezione maestra originale è posta in giardino proprio all'entrata del museo, ed alcune apparecchiature radiotecniche che erano a bordo dello yacht.
Nelle sale superiori vi sono le riproduzioni di quelle navi che hanno fatto conoscere Trieste nel mondo per la sua cantieristica e per l'intraprendenza dei suoi capitani, una collezione di bellissimi diorami e modellini realizzati in miniatura che riproducono alcuni famosi velieri, nonchè i modelli di comuni barche da lavoro impiegate per piccoli traffici e pesca.
Lo spazio espositivo copre in particolare la costa istriano-dalmata, illustrando sia i diversi natanti impiegati in tale zona sia le varie metodologie di pesca in uso lungo questo litorale.