Descrizione
Eretto sotto Adriano nel II secolo d. C., come attesta il ritrovamento in una muratura di una moneta con l’effige dell’imperatore, quello di Rimini è il più grande anfiteatro rinvenuto in Emilia Romagna. Per fare un paragone e per capire il valore che la città costiera aveva raggiunto si pensi che l’arena dei giochi era pressoché identica, in quanto a dimensioni, a quella del Colosseo (76 m. x 47 m. contro 77 m. x 46 m.). La sua forma ellittica, composta da quattro anelli concentrici, misurava 118 m. nel suo asse maggiore e 88 m. in quello minore; raggiungeva i 17 m. di altezza ed esternamente era porticata da 60 arcate. La sua capacità era di circa 12000 spettatori. Come era uso, anche l’anfiteatro di Rimini era stato costruito in periferia, vicino a quella che era allora la linea di costa, luogo strategicamente scelto per accrescere la spettacolarità dei giochi. Presto, tuttavia, il suo sfarzo e il suo uso ludico cessarono, poiché la struttura venne inglobata nella cinta muraria tardoantica, innalzata per difendere la città dalle invasioni barbariche. Nel corso del Medioevo i blocchi di cui era costituito furono prelevati e utilizzati per altri edifici e l’intera zona fu gradualmente impiegata per orti e pascoli. Nel XII secolo le opere pie vi crearono sopra lazzaretti e luoghi di ricovero e solo nel 1843 ne furono riportare alla luce alcune porzioni. Ulteriori scavi del 1926 e 1935 ricordarono ai riminesi l’immenso monumento da più secoli dimenticato, ma, dopo i bombardamenti del ’44, l’estesa area circense fu nuovamente ricoperta dallo scarico delle macerie cittadine. Solo negli anni ’60 furono ripresi i progetti di valorizzazione del complesso ed oggi, nella sua parte ripulita, si organizzano spettacoli teatrali e manifestazioni culturali.