Descrizione
Il grande monastero di Santa Maria in Scolca, sul colle di Covignano, venne inaugurato nel 1418. Fu eretto per volontà di Carlo Malatesta per ospitare gli Agostiniani di San Paolo primo Martire d’Ungheria. Questi nel 1492 furono richiamati in patria e al loro posto subentrarono i monaci Benedettini Olivetani.
La chiesa ancora oggi conserva le fattezze rinascimentali nell’impianto, nella facciata, nel soffitto cassettonato e nella cappella affrescata nel 1512 da Girolamo Marchesi da Cotignola. Il 1512 fu un anno importante per il monastero, poiché vi soggiornò papa Giulio II della Rovere. Pochi anni più tardi (1547) un altro illustre personaggio vi risiedette: Giorgio Vasari. Questi si era rivolto ad un dotto monaco locale per trascrivere e correggere le sue famose “Vite” e nel frattempo era stato incaricato di dipingere per la chiesa la splendida Pala d’altare, ancora oggi visibile nell’abside secentesca, raffigurante “L’Adorazione dei Magi”, una delle testimonianze più belle del Manierismo italiano.
La semplicità delle forme e dei decori interni è arricchita da quattro statue in stucco di santi Olivetani, opere di Tommaso da Bologna (metà XVII sec.) e due pale dello stesso periodo di padre Cesare Pronti.
Con l’arrivo di Napoleone il monastero venne soppresso (1797), mentre nel 1805 l’abbazia fu convertita in parrocchia di San Fortunato.
