Chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Maria

Sacro Cuore Immacolato di Maria, Via dei Tigli, Pistoia, PT, Italia (0)

Descrizione

Alla fine degli anni cinquanta, a nord di Pistoia, venne edificato il Villaggio Belvedere, progettato da Leonardo Savioli per l' INA – Casa. Il complesso prevedeva anche la realizzazione di una chiesa parrocchiale, che venne affidata all'architetto Giovanni Michelucci. Progettata nel 1959, il cantiere verrà allestito nel 1960 sotto la direzione dell' ing. Natale Rauty, per essere portato a termine in un anno circa.
Già dalla fase progettuale la chiesa vuole essere, oltre che luogo di culto, anche un luogo civico per l'incontro e la socializzazione, diventando una sorta di piazza coperta. Questa impostazione la ritroviamo sia a livello di impianto architettonico che a livello estetico.
L'aula della chiesa si compone di due ambienti, filtrati da una sequenza di pilastri arborei: uno spazio allungato, in cui si svolge la funzione liturgica e da cui aggetta il volume del presbiterio, e una galleria, che funge da atrio e da mediazione tra la sfera cittadina e quella liturgica.
Presenta tre ingressi, uno cerimoniale nel centro del lato lungo, in asse con l'altare e che interagisce con il giardino pubblico, e due sui lati corti in corrispondenza della galleria interna, che prosegue idealmente il tracciato del passaggio urbano esterno. La galleria è individuata da sei pilastri con sommità a raggiera, due dei quali inglobati nel muro perimetrale.
Esteticamente presenta la semplicità dello stile industriale, evidente nell'utilizzo di tralicci sia cruciformi che a raggiera.
Privilegiando il lato lungo come facciata principale, nelle prime ipotesi progettuali lo si arricchisce di una croce gigantesca coperta da un imponente baldacchino piramidale, che scomparirà nella versione definitiva, condizionata da limitazioni economiche che porteranno ad una semplificazione del progetto. A richiamare la forma del baldacchino, vi è la copertura troncopiramidale di uno degli ingressi.
I materiali utilizzati sono il cemento per il telaio strutturale e gli scampoli lapidei in pietra Alberese sulle tonalità dell'ocra e del rosato per il tessuto murario. Importanti anche le parti vetrate, che danno luce all'aula: dietro l'altare si trova la più grande, piccole aperture rappresentanti la Via Crucis si trovano lungo il perimetro dell'aula, altri lucernari si trovano nella parte alta a tamponare gli spazi lasciati liberi dai tralicci.
La copertura presenta una conformazione a velario, mistilinea nella prima parte, quella più alta, per poi inclinarsi e scendere verso il presbiterio, zona in cui risale leggermente. E' realizzata con un solaio in laterizio armato intonacato di bianco, impostata su travi sottili in cemento che seguono l'andamento della copertura. Le ristrettezze economiche portano anche in questo caso ad una rivalutazione dei materiali usati, rinunciando al rivestimento in rame e in terracotta smaltata. I due ambienti laterali, la cappella feriale e il battistero, presentano una copertura piana.
Il complesso non comprende un vero e proprio campanile, che compare solo come tratteggio in alcuni schizzi progettuali. Inizialmente richiesto da parte della Pontificia Commissione di Arte Sacra, la curia pistoiese, che ne ha l'onere di costruzione, approva il progetto senza la presenza del campanile. Nel 1963 ne viene nuovamente richiesto l'inserimento, ma, dopo una serie di ipotesi non soddisfacenti, verrà realizzata solo una struttura metallica per ospitare le campane.

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