Chiesa dei Santi PIetro e Gerolamo

SS. Pietro e Gerolamo, Via Collina di Vinacciano, Pistoia, PT, Italia (0)

Descrizione

La precedente chiesa di Collina sorgeva poco lontana dal paese e presentava un impianto rettangolare, a tre navate, con annesso un oratorio. Distrutta nel 1944 a causa dei bombardamenti, fu affidato il progetto di ricostruzione a Michelucci. Inizialmente ci furono dei contrasti riguardanti la localizzazione del nuovo edificio: una parte della comunità parrocchiale preferiva che la chiesa venisse realizzata in piano e più vicino al paese, mentre il parroco e l’altra parte dei parrocchiani prediligevano l’antico sito, per mantenere una continuità con il passato e per la vicinanza con il cimitero. Una volta resa definitiva la decisione di costruire la chiesa nello stesso luogo, Michelucci pensò ad un edificio austero e disadorno, un progetto in cui la personalità dell’architetto avrebbe dovuto sottostare alle necessità spirituali. Decise di non riproporre l’impianto della precedente chiesa, ma di realizzare una chiesa a croce latina con un’unica navata, presbiterio rialzato e abside rettangolare, al centro della quale inserire l’altare maggiore; dietro di esso ricavò uno spazio in alto per il coro e l’organo, arricchito da una balaustra decorata con sedici riquadri dipinti da Pietro Bugiani nel 1953 raffiguranti simboli evangelici.
Dopo alcune riserve della Pontificia Commissione di Arte Sacra, il progetto venne approvato dal Ministero dei Lavori Pubblici nel 1950. I lavori iniziarono nel 1952, dopo l’assegnazione dei lavori alla ditta Antonio Dei. La chiesa venne consacrata l’anno successivo.
L’aula principale è coperta dal tetto a falda unica, mentre il presbiterio presenta una copertura a volta bianca intonacata, che convoglia la luce all’interno dello spazio grazie alla presenza di un finestrone rettangolare di raccordo tra questa zona e la parte dell’aula più bassa.
Intono all’aula della chiesa vi è un portico di altezza inferiore, nel cui angolo destro è stato ricavato il battistero, che risulta esterno all’aula ma in comunicazione con essa grazie a grandi aperture.
Esternamente scompare il candore dell’interno, che viene sostituito da una tessitura muraria a faccia vista, realizzata con pietrame di cava posto in opera a filaretto. Nella muratura vengono inglobati anche alcuni elementi dell’antica chiesa. In contrasto con questa tecnica costruttiva tradizionale, vi sono le travi in cemento armato, anch’esse lasciate a vista, e le finestre geometriche realizzate con listelli marmorei.
L’edificio, con le sue forme slittate l’una rispetto all’altra, i cambi di quota, le superfici oblique e la struttura muraria lasciata a vista, dialoga e si integra perfettamente con il paesaggio attorno, diventando quasi un’architettura spontanea e primordiale.

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