Ospedale del Ceppo
La storiografia locale riconduce l’origine dell’ Ospedale del Ceppo, insieme a quella di una piccola chiesa dedicata alla Vergine Assunta, al 1277 in seguito ad un evento miracoloso accaduto ai coniugi Antimo e Bandinella. Tuttavia la sua fondazione si deve più probabilmente alla Compagnia di Santa Maria dei Poveri del Ceppo. All ’ epoca della Peste del 1348, l’ Ospedale era già attivo ed aveva accumulato una considerevole fortuna tra lasciti e donazioni.
La nomina di Spedalingo, rimase di competenza della Compagnia, fino ai primi anni del Cinquecento, quando in seguito ad aspri conflitti passò allo Spedale fiorentino di Santa Maria Nuova, che la mantenne fino al XVIII sec.
Nel corso dei secoli l’intero complesso ha subito diversi modifiche ed ampliamenti, a partire dagli interventi eseguiti su disegno di Michelozzo, realizzati tra il 1451 e il 1456, come la costruzione del loggiato esterno.
Nel 1666, fu istituita la scuola medico-chirurgica per i giovani apprendisti. Nel 1779 si completò la chiusura del loggiato superiore al portico.
Nel 1784 l’ Ospedale del Ceppo fu unito a quello di San Gregorio, dando così origine ai Regi Spedali Riuniti di Pistoia. Tra il 1784 e il 1788 vennero avviati diversi lavori quali quelli della nuova corsia chirurgica e del teatro anatomico.
Per il progetto del teatro anatomico fu incaricato Francesco Maria Beneforti, mentre dell’apparato decorativo se ne occupò il pittore Giuseppe Vannacci, che realizzò sia lo “sfondato di figure rappresentante la Notomia con vari putti portanti vari strumenti attenenti a detta” che le grottesche del soffitto, come tutte le decorazioni delle pareti.
Il portico annesso a questo edificio, impiegato per la conservazione temporanea dei cadaveri fu danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale ed inseguito rimosso ed accantonato, in attesa di tornare al proprio posto.
Tra il XX ed il XXI Sec. sono stati costruiti nuovi padiglioni più funzionali alle esigenze di cura che con il tempo erano mutate; il Padiglione Lazzereschi (1929-1931), il Padiglione della Cassa di Risparmio (1932-1935) ed infine il Nuovo Padiglione di Emodialisi (2005).
Fregio
Fu Leonardo Buonafede, Spedalingo fiorentino, a commissionare l'esecuzione del fregio policromo in terracotta invetriata per la facciata dell' Ospedale del Ceppo, raffigurante le Sette Opere di Misericordia.
I bassorilievi del Fregio furono realizzati da Santi Buglioni, collaboratore di Giovanni della Robbia, tra il 1526 e il 1528, eccetto l' ultima scena, in semplice terracotta colorata, risalente al 1586 che fu realizzata da Lorenzo Paladini in sostituzione di quella di Buglioni, della quale rimangono solo alcuni frammenti. Buglioni e la sua bottega realizzarono anche le due sfingi poste agli angoli del portico, le iscrizioni con le Beatitudini ( salvo l'ultima del Paladini ), tre Virtù Teologali (Fede, Carità e Speranza) e due Virtù Cardinali (Prudenza e Giustizia).
La storiografia locale ha per molto tempo attribuito il fregio ai Della Robbia, tuttavia recenti studi hanno confermato che a Giovanni della Robbia sono da attribuire solo i cinque medaglioni disposti tra gli archi del portico ( raffiguranti Scene della Vita della Vergine, L'Annunciazione, L'Assunta e la Visitazione, lo stemma del Ceppo, lo stemma dei Medici) e i quatto mezzi tondi posti sugli angoli dello stesso ( con lo stemma di Pistoia e lo scudo araldico con i due simboli congiunti del Ceppo e di Santa Maria Nuova ).
Tra le opere commissionate da Buonafede, c'è pure il bassorilievo in terracotta invetriata per la lunetta della chiesa a sinistra del portico, raffigurante l' Incoronazione della Vergine e realizzata da Benedetto Buglioni tra il 1511 ed il 1512.