Chiesa e Convento di San Domenico

San Domenico, Pistoia, PT, Italia (0)

Descrizione

La presenza dei domenicani a Pistoia è documentata a partire dal 1249, quando si insediarono all’interno di un piccolo oratorio, detto del Crocifisso, successivamente trasformato in Sala Capitolare. Il convento si ritiene terminato verso il 1259, anche se nel corso dei secoli, ha subito diverse aggiunte e manomissioni. Addossato al lato sud della chiesa c’è il primo chiostro, detto dei defunti, per la presenza di numerose sepolture di nobili pistoiesi, affrescato da Sebastiano Vini nel 1596 con le storie di S. Domenico. Alla prima metà del’ 300 risale il secondo chiostro, rimasto incompleto e affrescato ai primi del XVII sec. da due allievi del Poccetti e nel 1655 da Giovanni Martelli, con storie della Maddalena. Al 1512 risale la costruzione di un terzo chiostro finanziato dal domenicano Fra Paolino da Pistoia. L’interno della chiesa a croce latina, mantiene l’austerità originaria, nonostante le manomissioni sei-seicentesche. L’architetto pistoiese Jacopo Lafri, fu incaricato della progettazione dei monumentali altari in pietra serena, dieci lungo le pareti laterali e due, entrambi di patronato Rospigliosi sulle testate del transetto.
Tutti gli altari sono corredati da dipinti su tavola o su tela. I dipinti trattano temi mariani o esaltano le virtù di alcuni santi; parete di destra, i primi due altari andarono distrutti durante un bombardamento del 1943, un "San Sebastiano curato da Sant' Irene" di Giacinto Gimignani (terzo altare fam. Baldinotti), una "Santa Maria Maddalena in gloria" di Cristofano Allori (quarto altare fam Cellesi), Crocifisso (quinto altare fam. franchi). Parete di sinistra un "Miracolo di San Domenico di Soriano" di Francesco Lupicini (primo altare fam Gatteschi), "Crocifissione" di Frà Paolino (secondo altare), "San Michele arcangelo in atto di abbattere Lucifero" di Giovan Francesco Romanelli (terzo altare fam. Fabroni), " Assunzione della Vergine con i Santi Domenico e Francesco" di Matteo Rosselli ( quarto altare fam. Cellesi), " Madonna con il Bambino in gloria tra i Santi Isidoro e Anna, con i Santi Pietro Martire, Girolamo e Francesca Romana" di Ottavio Vannini (quinto altare fam. Fanchini Taviani). Per il transetto invece; l'altare a destra ha una tela raffigurante "San Carlo Borromeo benedice la famiglia Rospigliosi" mentre quello di sinistra reca una pala con " La Madonna, San Giacinto e angeli" di Giovan Battista Paggi.
In origine le pareti interne erano decorate da affreschi, per lo più del XIII-XV, pitture che spariranno quasi completamente, salvo alcuni lacerti, nel 1615 con la sovrapposizione degli altari barocchi e con la completa imbiancatura di tutta l’aula nel 1724.
Nel 1783 il convento domenicano viene soppresso dal Vescovo Scipione de’ Ricci, una volta allontanati i frati il complesso viene ceduto alle monache di Santa Caterina da Siena, che si erano precedentemente riunite alle monache di San Sebastiano. Nel 1928, in seguito ai Patti Lateranensi, i domenicani riprendono possesso del convento e per l’occasione ampliato con la costruzione del secondo piano.
Il complesso ha subito ingenti danni dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale in particolare la biblioteca, il refettorio grande, il chiostro e il capitolo, ricostruiti e restaurati durante gli anni ’50 e ’60.

Orari di apertura

Giorno Orario
Domenica 11:00 - 13:00 , 18:30 - 20:00
Lunedì 07:15 - 12:30
Martedì 07:15 - 12:30
Mercoledì 07:15 - 12:30
Giovedì 07:15 - 12:30
Venerdì 07:15 - 12:30
Sabato 07:15 - 12:30

Telefono