Descrizione
L'intitolazione della chiesa proviene dalla soppressa parrocchia di San Michele Arcangelo a Gabbiano, che era stata completamente distrutta nel 1943 dalle truppe tedesche in ritirata. Il Vescovo e la Curia, piuttosto che ricostruire la chiesa esistente, decisero di utilizzare i diritti di ricostruzione per i danni di guerra, per edificarne una nuova in una zona periferica di Pistoia ma in rapida espansione come le Casermette. Il nuovo edificio di culto, progettato nel 1957 dall'ingegnere Enio Gori, fu consacrato dal Vescovo Mario Longo Dorni, il 30 Giugno 1957. La chiesa è a tre navate, di cui quella centrale decisamente più alta rispetto a quelle laterali. La struttura portante è in cemento armato lasciato a vista mentre i setti murari sono in mattoni faccia vista. L'aula della chiesa è coperta con capriate in cemento armato e volte a crociera.
Allo scultore pistoiese Iorio Vivarelli venne dato l'incarico di realizzare gli arredi interni, tra i quali risultano più significativi, il tabernacolo, il grande mosaico della zona absidale e la suggestiva crocefissione bronzea.
I bassorilievi del mosaico rappresentano; San Michele Arcangelo (al centro), La Guerra, La Fame, La Morte e La Vittoria (ai lati).