Cenacolo Vinciano

Piazza di Santa Maria delle Grazie, 2, Milano, MI, Italia (5)

Descrizione

Il Refettorio di Santa Maria delle Grazie accoglie uno dei capolavori assoluti dell’arte in Italia: il Cenacolo di Leonardo Da Vinci. La collocazione di quest’opera proprio all’interno del luogo in cui i frati si riunivano per mangiare, non è per nulla scontata. Non è banale infatti ricordare che il refettorio si trova a pochi passi dalla chiesa dove i religiosi ascoltavano le Scritture e celebravano il Sacramento dell'Eucarestia.
La presenza di quest’opera, in mezzo al gesto quotidiano del pranzo e della cena, era di continuo richiamo ai frati, come a mostrare che la vita della comunità religiosa è un’estensione della vita di Cristo e degli Apostoli.
In questo luogo, la tematica squisitamente religiosa si sposa con quella storico e artistica. L’Ultima Cena venne commissionata a Leonardo da Ludovico Sforza, allora duca di Milano, nel contesto di un progetto di abbellimento del convento e della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il duca Ludovico Sforza intendeva situare qui la propria sepoltura.
Leonardo con l’Ultima Cena creò in Italia settentrionale un mirabile esempio della nuova prospettiva, inaugurata nell’arte fiorentina, aprendo la parete di fondo del refettorio con l’illusione di una stanza spaziosa dal soffitto a cassettoni.
In origine, secondo quanto riportato da un disegno dello stesso autore, la rappresentazione degli apostoli nell’Ultima Cena doveva essere differente, cioè con gli apostoli disposti lungo la tavola come tante unità separate. L’artista si rese conto che il dipinto, così concepito, dava però un’idea frammentata della realtà e quindi astratta. Leonardo preferì unire i dodici intorno alla figura di Cristo, in quattro grandi gruppi, diversificati ma accomunati da un impeto di reazione di fronte alle parole e al gesto del Salvatore. All’interno di ogni gruppo, infatti, si discute sul significato delle parole di Gesù, mentre la scena converge tutta attorno alla sua figura.

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