Descrizione
Il progetto al Magazzino del Sale è stato commissionato dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova all’architetto Renzo Piano al quale Vedova era legato da lunga e profonda amicizia. La Fondazione ha seguito le indicazioni del maestro veneziano che, ancora in vita, aveva potuto condividere la straordinaria idea dell’amico Piano con grande entusiasmo e partecipazione. Lo spazio del Magazzino è stato rispettato senza nessun intervento sulle originarie pareti in mattoni né sulle capriate che sostengono la copertura. Sul pavimento in masegni di pietra è stato appoggiato un impalcato in doghe di larice spazzolato, leggermente inclinato, che accentua la percezione prospettica del Magazzino.
Sotto la pedana sono stati alloggiati gli impianti che utilizzano fonti di energia rinnovabili. Nella parte iniziale del Magazzino due grandi pareti divergenti, asimmetriche e diagonali rivestite in doghe di larice come il pavimento, a tutta altezza, accolgono i visitatori e contengono le attività di servizio: biglietteria, guardaroba, servizi igienici etc. Nella parte finale del Magazzino sono archiviate, perfettamente allineate nella apposita struttura metallica, le opere. Al centro delle capriate e per quasi tutta la lunghezza dell’edificio è fissato un binario lungo il quale si muovono dieci navette robotizzate. Comandate elettronicamente, dotate di bracci mobili ed estensibili e di un argano che ne permette differenti altezze, prelevano le opere dall’archivio, le portano nello spazio espositivo e le posizionano nel punto previsto. Una macchina realizzata dalla Metalsistem di Rovereto, incaricata dallo studio RPBW - Renzo Piano Building Workshop.