Ca' Vendramin Calergi

Casino' di Venezia, Venezia, VE, Italia (5)

Descrizione

Il cuore del Casinò di Venezia batte sul Canal Grande a Ca' Vendramin Calergi, il sofisticato teatro dei giochi più classici. Nato nel 1638, il Casinò di Venezia si è subito affermato come centro di intrattenimento dalla notorietà internazionale e a partire dagli anni Cinquanta si è trasferito in questa sede.
Perfetto esempio di stile patrizio rinascimentale, residenza di dogi e ultima dimora di Richard Wagner, Ca' Vendramin Calergi è uno dei più eleganti palazzi che si affacciano sul Canal Grande.
L’intrattenimento proposto al Casinò di Venezia è davvero unico. Al suo interno un'offerta di gioco completa, dai tavoli francesi a quelli americani e alle più spettacolari slot machines, ma anche il rinomato Ristorante Wagner, che occupa le sale colorate del Palazzo, il Salone delle feste al piano nobile e l’incantevole giardino con affaccio proprio sul Canal Grande.

Attribuzione

Nel corso delle differenti epoche questo edificio è stato attribuito a più architetti: nel 1778 Tommaso Temanza identificò il suo progettista come Sante Lombardo, figlio del più celebre Tullio. Data l'incompatibilità cronologica, questa opera è stata poi da molti attribuita a Mauro Codussi per via delle affinità con Palazzo Corner Spinelli, realizzato circa venti anni prima. Tuttavia, neppure Palazzo Corner Spinelli è stata esente da problemi di attribuzione e recenti ipotesi sembrano sostenere che tale opera non sarebbe da attribuirsi a Codussi, ma più genericamente a maestranza codussiane. La bottega della famiglia Lombardo ebbe comunque larga parte nella realizzazione dell'opera.

Storia

Fu la famiglia Loredan a volere la costruzione del palazzo, per il quale ingaggiarono con ogni probabilità l'architetto Mauro Codussi. Le date di inizio e fine del cantiere ci pervengono con grande precisione dagli storici e dai critici contemporanei: la sua costruzione cominciò nel 1481 e venne ultimata nel 1509, come ci informa lo storico d'arte Gerolamo Priuli. Per la decorazione di alcune pareti interne, oggi perduta, fu richiesta la mano del Giorgione, che le affrescò. Nel 1581 i Loredan furono costretti a vendere l'edificio al duca di Brunswick.

Dopo essere passato a Guglielmo III Gonzaga, il palazzo venne acquistato nel 1589 da Vettor Calergi per le sue nozze con la nobildonna Isabetta Gritti: da tale matrimonio nacque una sola figlia, Marina, andata sposa nel 1608 a Vincenzo Grimani. Nel 1614 i proprietari fecero ampliare l'ala destra del palazzo, coprendo parte del giardino e dando alla struttura l'attuale forma a L, su progetto di Vincenzo Scamozzi. Tale ala venne però abbattuta in seguito all'assassinio di Francesco Querini Stampalia, ucciso dai tre figli maschi di Marina, e sostituita con una colonna d'infamia, prontamente rimossa dai tre.

Nel 1739 il palazzo passò per via ereditaria ai Vendramin e in particolare a Niccolò, pronipote di Marina. I Vendramin divennero i nuovi proprietari e il palazzo prese il nome di queste due famiglie legate da parentela: Vendramin Calergi.

Nel 1844 la nobile Carolina di Borbone-Due Sicilie acquistò la dimora, venduta poi alla sua morte ad altre famiglie nobili. Sotto la successiva proprietà dei Duchi di Grazia, tra 1882 e 1883 visse i suoi due ultimi anni a Ca' Vendramin il compositore tedesco Richard Wagner, che vi morì il 13 febbraio 1883. Gli ultimi discendenti di tale famiglia, aventi cognome Lucchesi-Palli, lo vendettero al finanziere veneziano Giuseppe Volpi, conte di Misurata, che ne fu proprietario per un breve periodo di tempo, dal 1937 al 1946. Egli restaurò la dimora e la divise in due differenti aree: utilizzò il primo piano come dimora di rappresentanza e per convegni e il secondo come sede del centro di Elettrologia. Nel 1946 il palazzo passò al Comune di Venezia, che vi installò la sede invernale del Casinò di Venezia. Soltanto agli inizi degli anni 2000, il Comune di Venezia cedette al Casinò di Venezia SpA, propria società partecipata, la proprietà effettiva dell'edificio e delle pertinenze.

Sale Wagner di Palazzo Vendramin Calergi

Il compositore tedesco Richard Wagner soggiornò a Venezia per sei volte tra il 1858 fino alla morte. Giunto in Italia durante il suo ultimo viaggio, dopo la prima del Parsifal alla seconda edizione del Festival di Bayreuth, affittò l'intero mezzanino di Ca' Vendramin Calergi dal Conte di Bardi prima della partenza dalla Germania, e vi giunse quindi il 16 settembre 1882 con la moglie Cosima Liszt e quattro dei cinque figli (Daniela von Bülow, Isolde, Eva e Siegfried Wagner), nonché qualche domestico.

Wagner morì di crisi cardiaca all'interno del palazzo il 13 febbraio 1883 all'età di 69 anni. Una targa commemorativa sul muro di cinta in mattoni che dà sul Canal Grande, riporta l'iscrizione in versi del ricordo del poeta Gabriele d'Annunzio:

In questo palagio
l'ultimo spiro di Riccardo Wagner
odono le anime perpetuarsi come la marea
che lambe i marmi

Le Sale Wagner, un'area espositiva aperta all'interno del palazzo nel febbraio 1995 a cura dell'Associazione Richard Wagner di Venezia, contengono le raccolte Josef Lienhart e Just (composta di documenti rari, spartiti, lettere autografe, pitture, dischi ed altri oggetti da collezione). Gli oggetti costituiscono nell'insieme la più grande raccolta privata dedicata a Wagner al di fuori dei musei di Bayreuth e documentano in particolare il rapporto tra Wagner e Venezia, la città italiana prediletta dal compositore e alla quale lo legarono eventi artistici e affettivi. Le Sale Wagner sono visitabili su appuntamento da concordare con l'Associazione.

L'Associazione Richard Wagner di Venezia ha costituito anche il Centro Europeo di Studi e Richerche Richard Wagner - C.E.S.R.R.W., attraverso il quale organizza eventi culturali, conferenze, concerti, mostre (tra cui le Giornate Wagneriane[9]), che si svolgono perlopiù negli ambienti del Palazzo.

Il Casinò di Venezia

Al secondo piano del palazzo ha sede il Casinò di Venezia, la casa da gioco più antica del mondo, con la sua fondazione nel 1638, ma a palazzo Vendramin solo dal 1946, quando il comune acquisì l'edificio e ne fece la sede invernale del Casinò di Venezia.

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