Descrizione
Denominato 'palazzo nuovo' per distinguerlo dal palazzo del Podestà, viene costruito tra 1244-46 (contemporaneamente al palazzo del capitano del popolo) come ampliamento degli edifici comunali. Appena tre anni più tardi diviene la 'residenza' del re prigioniero della battaglia di Fossalta: re Enzo di Sardegna, figlio di Federico II che vi trascorre i successivi ventitré anni fino alla morte (1272; nella letteratura popolare fiorirono numerose leggende attorno alla sua figura). Al piano terreno erano conservate le macchine da guerra dell'esercito e il Carroccio, mentre al loggiato del primo piano- dove vi si accedeva con una scala coperta - si tenevano le sedute dei consigli popolari. La Sala del Trecento, realizzata da Antonio di Vincenzo nel 1386, viene successivamente adibita ad archivio comunale, mentre l'ultimo piano subisce una vasta opera di ristrutturazione nel 1771 ad opera di G. G. Dotti. Consistenti furono i restauri condotti nel 1905 da Alfonso Rubbiani che ripristinarono l'aspetto gotico dell'edificio: ricostruisce le merlature, le arcate del pianterreno e la scala quattrocentesca. Sulla destra del palazzo è situato l'accesso alla cappella di S. Maria dei Carcerati cui si recavano i condannati a morte.