Oratorio di San Carlo Borromeo

Via del Porto, 3, Bologna, BO, Italia (0)

Descrizione

L'Oratorio di San Carlo Borromeo si trova all'interno della Chiesa di San Carlo al Porto, a 5 minuti dalla Stazione Centrale di Bologna, in una delle zone più antiche della città. Dalla creazione dell'Oratorio, nella seconda metà del seicento, l'aspetto di questo Quartiere è radicalmente cambiato. Per il visitatore di oggi non è immaginabile la suggestione in cui il complesso era immerso. Il Quartiere, la Chiesa e la strada prendono il nome dal Porto Naviglio, importante scalo per il traffico fluviale intorno al quale fiorivano centri di scambio e commercio. Oggi sia il grande Porto sia i canali ad esso collegati, che fornivano energia ai labortori artigianali subito dentro la cerchia delle mura, sono stati tombati per consentire la costruzione di strade e palazzi. L'isolato è stato poi devastato dalle attività belliche nella II Guerra Mondiale, in questa zona particolarmente concentrate. L'Oratorio è l'unico edificio rimasto intatto dopo il terribile bombardamento del 29 gennaio 1944, evento considerato un miracolo attribuito a Sant'Antonio, del quale sull'altare è conservata una grande statua. Nel 1466 la sacra immagine mariana conosciuta come Santa Maria del Paradiso, che i fedeli avevano affiancato ad una croce presente sul posto già da prima del XV secolo, ispirò la nascita dell'omonima Confraternita dedita all'assistenza dei poveri e degli infermi. Questa edificò il primo nucleo della Chiesa, che oggi appare moderna ed inserita tra case popolari medievali e tipici edifici del dopoguerra. Nel 1612 la confraternita aggiunse al proprio nome anche quello di San Carlo Borromeo, in onore al santo vescovo di Milano, che a Bologna fu prima studente e poi legato pontificio, intitolandogli l'oratorio al piano superiore della chiesa allora esistente. L'attuale Oratorio, sempre dedicato a San Carlo, venne costruito in un'area adiacente la chiesa nel 1667, quando il precedente divenne troppo piccolo per contenere tutta la confraternita. Tra i confratelli l'artista Giacomo Friani, pittore molto valido cresciuto alla scuola di Agostino Mitelli e Angelo Michele Colonna, commutò le sue quote di iscrizione con l'esecuzione di tutta la decorazione. Al centro della volta è di particolare pregio l'affresco di San Carlo in estasi con la Madonna, mentre la serie di medaglioni con la storia di San Carlo sono stati successivamente realizzati da Giovanni Battista Bolognini. Con la venuta di Napoleone nel 1789, in seguito alle soppressioni degli ordini religiosi, sia l'oratorio sia la chiesa vennero chiusi ma, già nel 1833, la Confraternita risorta, li riaprì. Nel 1896, con la cessazione definitiva della Confraternita, il cardinale Svampa assegnò l'oratorio in uso ai Salesiani per attività giovanili. In seguito lo spazio è tornato alla parrocchia. Dopo un primo restauro nel 1906, ad opera del Pietra, questo gioiello bolognese miracolosamente giunto fino a noi si propone, ancora oggi, nel suo splendore grazie al restauro del 2001. Marco Poli e Patrizia Nardi , responsabili del progetto, hanno curato i lavori in cui è stato ripulito completamente l'interno, sono state stuccate le piccole crepe che si erano create sulla volta affrescata ed è stato fatto un nuovo impianto di illuminazione. Nella parte esterna, anch'essa ripulita, è stato restaurato l'affresco del XVIII secolo raffigurante la Madonna di San Luca. L'Oratorio è ora utilizzato, come sala della comunità e spazio per attività culturali.

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