Descrizione
Lo storico locale aperto in contrada di Po sul finire del Settecento divenne, durante la Restaurazione, uno dei punti di ritrovo della nobiltà, luogo anche celebrato per le sue frequentazioni come caffè dei “codini”. “Che si dice al Caffè Fiorio?”. Sembra che con questa domanda tutte le mattine il re Carlo Alberto (1798-1849) aprisse le sue udienze, e a ben donde per un locale che, aperto intorno al 1780, rilevato poi dai fratelli Fiorio all’inizio dell’Ottocento, era diventato negli anni della Restaurazione il ritrovo preferito di intellettuali, aristocratici, ufficiali e diplomatici.