Descrizione
Il “Gabinetto di Antropologia” con annesso Museo fu creato dall’Università di Napoli nel 1881 intorno alla figura e all’opera di Giustiniano Nicolucci. Questi aveva studiato e stretto amicizie durevoli a Napoli, e fu proprio per intervento di un amico ed estimatore, Francesco De Sanctis, allora ministro dell’Istruzione Pubblica, che l’Università di Napoli lo chiamò all’incarico conferendogli la cattedra nel I884, all’età di 65 anni. Partito da un nativo interesse per gli aspetti anatomo-istologici della medicina coltivò le scienze della natura e poi sempre di più la raccolta e lo studio delle antichità locali specialmente preistoriche. Purtroppo l’identità e l’opera di Nicolucci furono presto dimenticate e lo stesso Museo costituito in Napoli dalle sue collezioni, piccolo ma importante, non ebbe vita propria e non fu mai aperto al pubblico. Per molti decenni il Museo si configurò soltanto come insieme di collezioni, alcune celebri e altre meno, alcune esposte ed altre archiviate. Gli anni della seconda guerra mondiale e la devastazione dei locali nel 1943-44, la stessa perdita della cattedra si abbatterono sull’lstituto e sul Museo con gravi effetti. L’esistenza del Museo fu riconosciuta formalmente nell’anno accademico 1963-64, e soltanto dal 1980-81, con il ripristino della cattedra di Antropologia, la vicenda storica del Museo e le connesse eredità materiali hanno cominciato a essere riscoperte. Ciò ha consento di cominciare l’allestimento di un autentico Museo Antropologico dell’Ateneo Federiciano, aperto al pubblico per la prima volta nel 1994, e le cui sale espositive sono ubicate nello storico Collegio Massimo dei Gesuiti.