Acropoli di Caponapoli

Larghetto San Aniello a Caponapoli, Napoli, NA, Italia (0)

Descrizione

E' questo un luogo molto particolare dell'antica città: era il lato più esposto, soprattutto agli attacchi da settentrione. Per questo un complesso sistema di fortificazioni, unito alla difesa naturale dei valloni che si estendevano lungo via Costantinopoli e via Foria, lo rendeva inespugnabile. In questa l'area sorgeva l'acropoli, cuore religioso della città greca. Nel corso del I sec. d.C., persa ogni finalità difensiva, parte delle mura furono interrate ed il resto sfruttato per costruirvici abitazioni. così come accadde sulle mura di Ercolano. Dal III IV sec. d.C. l'area fu spopolata e divenne periferica rispetto al resto della città, utilizzata forse come area di necropoli.

La chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli
Durante lavori di consolidamento della chiesa, effettuati nei primi anni ottanta, è venuto alla luce un tratto delle mura, successivamente ricoperto: si trattava di un muro a doppia cortina in blocchi di tufo, orientato in senso est ovest. Non è possibile stabilire con certezza il collegamento fra queste mura e quelle dell'area di Villa Chiara.

L'area di Villa Chiara
Dal 1979 sono stati eseguiti in quest'area scavi che hanno messo in luce strutture pertinenti alla murazione di Neapolis greca (fasi del V e IV sec. a.C.). I resti, oggi visibili nel cancello di Villa Chiara, sono costituiti da un tratto di mura a doppia cortina con briglie trasversali di collegamento, costruito sul margine dell'acropoli (V sec.a.C.) sul quale, in età angioina, fu costruita una fortificazione che inglobò la cortina originaria. Un altro tratto di mura, forse collegato al primo, è visibile dall'altro lato della strada, dietro la clinica di Semeiotica.

La stipe votiva di Sant'Aniello
Riguardo, infine. alla presenza di santuari sull'Acropoli, occorre ricordare che negli anni '30, all'interno della clinica di Semeiotica, venne alla luce un'interessante stipe votiva, composta da oltre 700 oggetti fittili (statuine, busti, testine, ecc.) in terracotta, ascrivibili al IV III sec.a.C., riconducibili presumibilmente al culto di Demetra. Finora però nessuna traccia di eventuali strutture pertinenti ad un santuario sono mai venute alla luce.

Telefono


Website