Teatro Verdi

Via Ghibellina, 99, Firenze, FI, Tuscany, Italia (3.75)

Descrizione

Il Teatro Verdi di Firenze ha una storia lunga più di 160 anni. Era infatti il 10 settembre del 1854 quando nell’allora Teatro Pagliano il sipario si aprì per la prima volta sulle note dell'opera verdiana Il Viscardello che sarebbe poi diventato Rigoletto. Il nuovo teatro, che prese il posto di una struttura polivalente (circo equestre, sala da musica, anfiteatro all'aperto), costruita sui resti del trecentesco carcere delle Stinche, si deve all'imprenditore Girolamo Pagliano, ex baritono, noto nel suo tempo per il famoso sciroppo “Centerbe di lunga vita”. Da allora ad oggi questo spazio ha conservato la sua vocazione originaria, ovvero quella di essere un grande teatro popolare nel centro della città.Diventato Teatro Verdi nel 1901, è dal 1998 proprietà della Fondazione ORT e sede stabile dell’Orchestra della Toscana. Grazie alle società Antico Teatro Pagliano che cura la stagione di prosa, e PRG che organizza la musica pop e rock, il Verdi offre ancora oggi una programmazione molto articolata per qualità, generi e numero di proposte.

Nel 1949-1950 il teatro e i locali di pertinenza furono completamente rinnovati. Su progetto degli architetti Nello Baroni e Maurizio Tempestini si procedette al consolidamento delle vecchie strutture ormai in avanzato stato di obsolescenza, pur nel rispetto delle decorazioni ottocentesche degli interni e dell'impianto generale, si aumentò la capienza della sala dando una più razionale distribuzione ai posti e infine si dotò il teatro di annessi più grandi e meglio distribuiti. A questo intervento risale l'attuale disegno dell'ingresso principale su via Ghibellina, viceversa di forme decisamente moderne, come pure vari bassorilievi decorativi sempre sistemati negli spazi interni dello scultore Giannetto Mannucci. Negli anni Sessanta si data l'apertura alla musica leggera e alle star internazionali.

Altri lavori di rinnovamento vennero eseguiti per rimediare ai danni provocati dall'alluvione del 1966 (in quell'occasione fu dotato di un nuovo schermo cinematografico, allora il più grande esistente in Italia) e infine, dopo il 1985, per l'adeguamento della struttura alle vigenti norme di sicurezza, su progetti redatti dagli ingegneri Giancarlo De Renzis, Giancarlo Martarelli e dall'architetto Claudio Ruffilli.

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