Descrizione
Dedicata a Santa Margherita d'Antiochia, la denominazione fa riferimento anche alla famiglia Cerchi, che dal 1353 detenne il patronato della piccola chiesa, prima insieme ai Donati e agli Adimari, poi dal Seicento in maniera esclusiva. Ricordato sin dal 1032, l'edificio è stato rimaneggiato a più riprese nei secoli successivi. È sede capitolare del Terzordine Mercedario Fiorentino. A lato del presbiterio è posta una lapide a ricordo del fondatore, Enrico Michelassi.
La facciata della chiesa di Santa Margherita dei Cerchi è a capanna, con paramento murario in blocchi di pietra squadrati. Al centro, si apre il portale, con lunetta a tutto sesto, sormontato da una tettoia a doppio spiovente. In alto, vi sono due rosoni circolari strombati, uno posto in asse con il portale, l'altro alla sua sinistra.
L'interno della chiesa è a navata terminante con l'abside quadrangolare coperta da volta a botte ribassata affrescata, al centro della quale si trova l'altare maggiore in pietra, con mensa sorretta, sulla parte anteriore, da colonnine. Alle spalle di esso, si trova la pala Madonna in trono con le sante Lucia, Margherita, Agnese e Caterina d'Alessandria di Lorenzo di Bicci (fine XIV-inizio XV secolo). Sull'altare di destra si trova una pregevole predella di Domenico di Michelino con le Storie di Santa Margherita d'Antiochia.
Santa Margherita è considerata anche la "chiesa di Dante", che tradizionalmente qui sposò Gemma Donati e poté conoscervi l'amata Beatrice Portinari, la cui famiglia aveva qui le proprie sepolture.